Il Comune di Cavriago ha organizzato un percorso di partecipazione dal titolo “LUOGHI BELLI A CAVRIAGO”, in cui i cittadini e i giovani partecipanti hanno individuato sul territorio i loro luoghi del cuore, spiegandone anche la motivazione:
“Tra tutti i siti caratteristici di Cavriago penso che ce ne sia uno in particolare che, in un determinato periodo storico, abbia rappresentato e sintetizzato in sé lo spirito e l’essenza del paese, intesi nella più ampia accezione del termine. Mi riferisco in particolare al periodo che va dal 1958 a 1966, perché è quello in cui io ci ho abitato e vissuto dai 6 ai 14 anni, cioè nell’età considerata maggiormente formativa per il carattere di una persona, il sito è via Borghetto, per chi non la conoscesse, quella che a San Nicolò collega via Rivasi a via Cavour. I miei genitori si sono trasferiti lì nel ’58 per prendere in gestione, assieme ai miei zii, il forno panetteria che tuttora si trova all’imbocco sud e che si affaccia anche su via Rivasi bassa. Ripensando a quel periodo della mia infanzia, adesso che ho praticamente chiuso la mia esperienza di architetto, mi rendo conto di quanto, nell’esercizio della mia professione, abbia contato il bagaglio delle informazioni dirette acquisite nei contatti e nelle frequentazioni quotidiane coi vari protagonisti di quel micro mondo. Considero una fortuna l’avere semplicemente vissuto, in quel particolare momento della mia vita, lungo quei 166 metri lineari di strada. In tutta Cavriago non esisteva un’altra via che avesse le stesse caratteristiche distributive dei caseggiati. Praticamente era una via con soltanto due possibilità di accesso, da sud o da nord, era costeggiata da bassi e poveri edifici su ambo i lati, posteriormente a quelli ad est c’erano ampi spazi verdi coltivati sino al corso del Rio, ad ovest alle case si accedeva dai cortili, liberamente accessibili, confinanti con altri cortili recintati. Attualmente, con l’abbattimento di alcune case, sostituite da condomini moderni, si sono modificati i percorsi di accesso alterando l’equilibrio precedente” (Giorgio di anni 74)