PIAZZA ZANTI
Places / routes
Cavriago and surroundings

Il Comune di Cavriago ha organizzato un percorso di partecipazione dal titolo “LUOGHI BELLI A CAVRIAGO”, in cui i cittadini e i giovani partecipanti hanno individuato sul territorio i loro luoghi del cuore, spiegandone anche la motivazione:

“Piazza Zanti, ma anche le altre piazza di Cavriago, sono i luoghi dove passo del tempo con i miei amici” (Heitor di anni 13)

“In piazza Zanti la  festa con il record di persone in accappatoio contemporaneamente. Eravamo circa 600” (Massimiliano di anni 46)

“Una volta al mese, quando c’è il mercatino dell’antiquariato, vado in piazza Zanti e vie limitrofe per curiosare tra i banchi perché sono appassionata di vintage e per prendere un caffè al bar con gli amici” (Monica di anni 43)

“Quando ero giovane, con gli amici, ndavamo in cantina a fare le prove delle commedie. Una cantina lì sotto a piazza Zanti. Dove adesso c’è il Bajo, in piazza. Il Bajo, dove vendono i vestiti. Sotto c’era una cantina, andavamo giù di lì. Me lo ricordo bene perchè in quella cantina ho incontrato mio marito” (Maria di anni 84)

“Io da bambina e da ragazza venivo a qui a Cavriago a comprare i libri dalla Ida, la cartolibreria che c’era in piazza Zanti. Era la sorella di mia zia. Arrivavo dalla campagna. Poverissima. Per me entrare in questa cartolibreria era magico. Mi sembrava una cosa immensa. Cavriago mi sembrava grandissimo. C’era movimento. In cartolibreria amavo l’odore dei libri, delle matite, delle gomme” (Lella di anni 73)

Piazza Zanti è la piazza centrale di Cavriago, intitolata al partigiano Angelo Zanti, nome di battaglia Amos. Nasce nel 1896 e aderisce giovanissimo al Partito Socialista Italiano. Nel 1920 viene eletto consigliere comunale di Cavriago. Nel 1923, perseguitato dal fascismo emigra in Francia. Nel 1925, su invito del PCI, rientra in Italia per rilanciare il Partito in provincia e stampare clandestinamente il giornale di partito “l’Unità”. Tradito da un delatore infiltrato dell’OVRA, è costretto a riparare in Francia. Nel 1940 viene estradato dalla Francia e consegnato alla polizia fascista. Viene processato e condannato a cinque anni di confino che sconta a Ventotene. Liberato l’8 settembre 1943, è tra gli organizzatori della Resistenza. Entra a far parte del Comando Piazza di Reggio Emilia. Il 27 novembre 1945 viene arrestato dai fascisti della RSI. Condannato a morte il 13 gennaio 1945 viene fucilato nel cortile della caserma Zucchi di Reggio Emilia. E’ decorato Medaglia d’Argento al Valor Militare alla Memoria.

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