PIAZZA LENIN E IL BUSTO
Buildings / monuments / ancient remains
Cavriago and surroundings

Il Comune di Cavriago ha organizzato un percorso di partecipazione dal titolo “LUOGHI BELLI A CAVRIAGO”, in cui i cittadini e i giovani partecipanti hanno individuato sul territorio i loro luoghi del cuore, spiegandone anche la motivazione:

 

“E’ in una bella posizione, vicino a tutto e ci vado a far merenda” (Sara di anni 18)

 

“E’ un luogo simbolico per Cavriago, è virale su Tik Tok” (Haja di anni 18)

 

“Il busto di Lenin nella piazza, è diventato la meta turistica dei miei amici stranieri quando vengono a trovarmi” (Massimiliano di anni 46)

 

“All’inizio piazza Lenin era orribile, era un parcheggio. Squadrata. In tipico stile filosovietico. Anche la fontana era in stile filosovietico. Mio padre mi ha raccontato che in estate si trasformava nella piscina del paese. Si tappava il buco che faceva scendere giù l’acqua e alè tutti dentro, in estate si faceva il bagno nella vasca della fontana come in una piscina. In tanti facevano il bagno davanti a Lenin” (Dario di anni 33)

 

“Sul Busto di Lenin io posso dire che per me ci sta bene qui a Cavriago. Perché Cavriago nel 1919 ha fatto quello che ha fatto. Questa offerta all’Unione Sovietica. E insomma, la storia è storia. Non va cancellata. Indipendentemente dalle ideologie” (Gianfranco di anni 86)

 

“Mi ricordo della piazza quando c’era la vasca. Era brutta ma a me piaceva di più” (Monica di anni 43)

 

 

Il busto di Lenin è stato donato al Comune di Cavriago dall’Ambasciata a Roma dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche in occasione delle celebrazioni del primo centenario della nascita di Lenin ed è stato collocato il 19 Aprile 1970 nella piazza intitolata al fondatore dell’Unione Sovietica. Il busto in bronzo fu realizzato nel 1922 da operai della città ucraina di Lugansk (Woroshilovgrad). Nel 1942 divenne bottino di guerra per le truppe di occupazione fascista che lo trasportarono in Italia. Sul busto è possibile notare il foro di un proiettile e la targa apposta dai fascisti che recita: “Tratto dalla sede del Partito Comunista di Woroscilowgrad ad iniziativa della VI Centuria della Milizia Nazionale della Strada 22 Luglio

XX”. Dopo la Liberazione il busto, recuperato in Toscana, fu consegnato all’Ambasciata Sovietica di Roma.

Nell’ingresso del Centro Culturale Comunale è esposto il busto originale. In piazza Lenin è posta una copia

realizzata negli anni Settanta per preservare l’originale, vittima di alcuni attentati vandalici. Il rapporto tra Cavriago e Lenin è singolare. Nel gennaio del 1919 il Circolo socialista di Cavriago inviò a l’Avanti! un ordine del giorno di plauso al giornale per le sue posizioni intransigenti e di appoggio agli spartachisti tedeschi, ai sovietisti russi e in particolare all’opera instancabile di Lenin. L’ordine del giorno fu pubblicato dall’Avanti! e finì così nelle mani di Lenin che il 6 Marzo 1919 lo citò in un discorso alla Seduta Comune del Comitato Esecutivo Centrale del Soviet di Mosca, del Comitato Moscovita del Partito Comunista, del Consiglio Centrale dei Sindacati e dei Comitati di Fabbrica e d’Officina di Mosca. Disse Lenin: “L’Avanti! è ancora sottoposto a una censura rigorosa. Ma nel numero che ci è capitato di avere per caso leggo una corrispondenza sulla vita del partito da una località chiamata Cavriago (un angolino sperduto, evidentemente, perché non si trova sulla carta geografica) e vedo che gli operai, dopo essersi riuniti, hanno approvato una risoluzione in cui si esprime simpatia al giornale per la sua intransigenza e dichiarano di approvare gli spartachisti tedeschi; seguono quindi parole che, pur scritte in italiano, sono comprensibili in tutto il mondo: sovietisti russi; gli operai salutano i sovietisti russi ed esprimono l’augurio che il programma dei rivoluzionari russi e tedeschi sia accettato in tutto il mondo e serva a condurre fino in fondo la lotta contro la borghesia e contro la dominazione militare. Ebbene, quando leggiamo una tale risoluzione di una qualsiasi sperduta Poscekhonie italiana, possiamo dire a buon diritto che le masse italiane sono per noi, che le masse italiane hanno capito che cosa sono i sovietisti russi, quale è il programma dei sovietisti russi e degli spartachisti tedeschi”. Il 1 ottobre 1920 nel corso della prima seduta del Consiglio Comunale eletto il 26 settembre, ha luogo l’elezione del Sindaco. Domenico Cavecchi raccoglie quindici voti, quattro sono le schede bianche e un voto è per Lenin: il voto è segreto, ma, poiché i socialisti eletti sono sedici, è probabile che lo stesso Cavecchi, per non votare se stesso abbia optato per Lenin. Da questo episodio nasce la leggenda, ma è solo una leggenda, di Lenin Sindaco Onorario di Cavriago. Molti anni dopo la frase di Lenin fu citata da Palmiro Togliatti in un articolo “Lenin e noi” pubblicato su Rinascita (n.5, maggio 1960) in occasione del sessantesimo anniversario della nascita di Lenin. Successivamente l’insieme di questi fatti fu ripreso da alcuni giornali sovietici e si giunse ad una serie di scambi che culminarono nel dono del busto (1970) e nel gemellaggio con Benderj (1971) città della Moldavia, all’epoca parte dell’URSS, e oggi repubblica autonoma.

L’originale del busto oggi è conservato all’interno del Multiplo Centro Cultura.

 

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