Il Comune di Cavriago ha organizzato un percorso di partecipazione dal titolo “LUOGHI BELLI A CAVRIAGO”, in cui i cittadini e i giovani partecipanti hanno individuato sul territorio i loro luoghi del cuore, spiegandone anche la motivazione:
“C’è un posto a Cavriago che ti sorprende, ti spiazza, ti rigenera. È un luogo magico, nel quale ti senti catapultato altrove, dove ti può capitare di sentire nitrire un cavallo o di vedere un gruppo di caprioli correre e sparire oltre la collina, come è successo a me. È curato, ma allo stesso tempo selvaggio; è nel cuore del paese, ma allo stesso tempo ne è fuori; è di tutti, ma allo stesso tempo non è di nessuno. Lo amo perché è spesso vuoto, anche se confesso che mi piacerebbe fosse valorizzato, vissuto, scoperto ed amato da tutti. Mi piacciono gli spazi che svela, il verde, la pace, le case che vi si affacciano, le panchine, i tre ponticelli, gli alberi così precisi, le curve, le colline che si intravedono, l’Appennino che compare quando l’aria è tersa, il tunnel di alberi dopo il ponte. È il Parco del Rio. Lo racconto a chi ancora non lo conosce perché è un pezzo di natura e di pace in mezzo al paese e di Cavriago ne è il polmone, il segreto e la memoria, di quando ancora si lavavano i panni e si faceva il bagno nel Rio Grande, il fiume di Cavriago” (Barbara di anni 47)
“I parchi di Cavriago, specie il parco del Rio, sono belli perché puoi passarci del tempo in compagnia di chi vuoi” (Camilla di anni 13)
“Il parco del Rio è un luogo bello perché è un luogo dove passeggiare nella natura e in pace, dove rilassarmi” (Elena di anni 26)
“I parchi sono luoghi belli perché puoi passeggiare ma anche giocare con gli amici” (Samuele di anni 13)
“E’ il luogo dove mi reco quasi quotidianamente alla ricerca di relax e tranquillità. E’ attraversato dal torrente Rio dove io, da bambina, mi recavo con la mia amica Cinzia, per giocare con l’acqua e osservare i gamberi che allora lì vivevano in abbondanza. Quando ripercorro le strade del parco rivivo momenti della mia infanzia passata, in zona Pratonera, vicina al parco. E’ anche un luogo di incontri inaspettati e socialità” (Barbara di anni 65)
“Una panchina nel parco del Rio, uno dei miei primi baci, la paura e il desiderio di piacere tipico dell’adolescenza” (Martina di anni 31)
“E’ un luogo di ritrovo con gli amici” (Heitor di anni 13)
“Gli anziani ricordano che sulle sue sponde c’erano grotte profonde, e che un tempo era ricco di pesci, gamberi e rane” (Alessandro di anni 21)
Il Parco agricolo del Rio rappresenta un esempio di recupero di un ecosistema che attraversa il nostro territorio a pochi passi dal centro ed inserito nel tessuto abitativo del Comune. Progettato fin dal 1989 con lo scopo di recuperare la naturale funzione di corso d’acqua, sia attraverso la regolamentazione degli scarichi in esso versati sia tramite il ripristino della vegetazione originaria, rappresenta oggi il parco più ampio del territorio comunale e si inserisce tra il centro abitato e la campagna circostante sviluppandosi prevalentemente lungo le rive dell’omonimo corso d’acqua a carattere torrentizio. Il parco si caratterizza immediatamente per la diversità degli ambienti attraversati. Il Rio di Cavriago nasce tra Quattro Castella e il Ghiardo, all’interno della campagna dell’alta pianura reggiana e quindi dai territori pedecollinari caratterizzati dall’accumulo in falda delle alluvioni antiche del torrente Enza. Il bacino del Rio, durante il suo corso, raccoglie acqua nei territori di Montecchio e di Bibbiano, per poi attraversare l’area di Cavriago e quindi immettersi nel torrente Enza.