CHIESA DI SAN NICOLO’
Buildings / monuments / ancient remains
Cavriago and surroundings

Il Comune di Cavriago ha organizzato un percorso di partecipazione dal titolo “LUOGHI BELLI A CAVRIAGO”, in cui i cittadini e i giovani partecipanti hanno individuato sul territorio i loro luoghi del cuore, spiegandone anche la motivazione:

 

“E’ un luogo in cui puoi riflettere sui tuoi errori o le cose belle che ti sono capitate”  (Cristina di anni 25)

 

“Andavi a vedere la televisione lì perché non c’era a casa, era un luogo di aggregazione, partite a calcio, caccia al tesoro” (Paola di anni 50)

 

“Noi non eravamo dei grossi frequentatori della chiesa ma San Nicolò e anche San Terenziano sono sempre stati un punto di ritrovo per ragazzi. Durante l’anno scolastico ci si ritrovava davanti alle chiese per parlare, per vedersi, incontrarsi, per fare delle feste, per decidere dove andare” (Luisa di anni 71)

 

“Per giocare al pallone, da ragazzo, c’era don Mario, a San Nicolò. Diceva che se andavamo a catechismo ci dava il pallone. Allora ci andava anche chi non era delle stesse idee”(Lino  di anni 80)

 

“Il sagrato di San Nicolò una volta era un ritrovo, i bambini andavano a giocare all’oratorio, alla domenica pomeriggio a vedere la tv dei ragazzi. (Rosanna di anni 74)

 

“Al pomeriggio, sul sagrato di San Nicolò, ci trovavamo a giocare a calcio su un campetto improvvisato di fianco alla chiesa. Prima di Napoleone era un luogo di sepoltura ed ogni tanto affioravano dei reperti. Le partite erano interminabili e continuamente arrivavano nuovi ragazzi che venivano messi in una delle due squadre. A volte il pallone di plastica finiva nel cortile del vicino e Bill, un pastore tedesco, lo addentava e lo faceva scoppiare. A quel punto si faceva una colletta e si andava a comprarne un altro nel negozio vicino alla chiesa” (Glauco di anni 67)

La chiesa di San Nicolò è la parrocchiale patronale di San Nicolò di Cavriago, frazione del comune italiano di Cavriago in provincia di Reggio Emilia. Appartiene al vicariato della Val d’Enza nella diocesi di Reggio Emilia-Guastalla e risale al XIII secolo. Le prime informazioni risalgono al 1233 quando venne citata come una delle filiali della pieve di Montecchio (plebis di Monticulo) e appartenente al capitolo della cattedrale di Santa Maria Assunta di Parma, quindi sotto la giurisdizione ecclesiastica di quel territorio. Tra il 1699 e il 1702 fu necessaria la sua riedificazione, realizzata su progetto di Giulio Cesare Colombi. Nel 1828 entrò a far parte della diocesi di Reggio Emilia-Guastalla e circa cinquant’anni più tardi il luogo di culto fu oggetto di un importante restauro e la data dei lavori, il 1876, viene ricordata in una targa posta sopra l’ingresso principale. Nuovi restauri sono stati realizzati entro il 2001. La facciata si presenta suddivisa in tre parti sovrapposte. In quella inferiore si trova il grande portale di accesso culminante con arco a tutto sesto sormontato da una piccola cornice rettangolare che contiene la raffigurazione del titolare. Nella parte mediana si trova la grande finestra dal contorno curvilineo che porta luce alla sala. La parte superiore è costituita dal grande frontone mistilineo. Sulla facciata i due livelli inferiori sono caratterizzati, ai lati, da quattro pinnacoli. La torre campanaria si alza in posizione arretrata sulla destra e la sua cella si apre con quattro finestre a monofora. La navata interna è unica ma ampliata da sei cappelle per lato tutte leggermente rialzate. Il fonte battesimale è posto nella prima cappella a sinistra. Il presbiterio che conclude la navata risulta di minore larghezza ed è leggermente rialzato. L’abside ha base semicircolare e da questo si può accedere alla sagrestia. La pala d’altare lignea conserva la raffigurazione di San Nicola realizzata nel XIX secolo. L’adeguamento liturgico del presbiterio è stato ultimato nel 1975.

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